sabato 5 novembre 2016

King Crimson - Larks' tongues in aspic, 1973

Stupendo. Ostico. Rivoluzionario. Aspro. Tagliente. Imprevedibile. Gli aggettivi che si possono attribuire a questo lavoro sono quelli rappresentativi dei Crimson tout court come artisti e come singolarissima "isola" all'interno del prog rock. Una bellezza ripida, scoscesa, per raggiungere la quale occorre affrontare un'erta aspra fatta di suoni non sempre familiari e talvolta persino minacciosi, di mutamenti improvvisi di ritmo e umore; ma il panorama che si ottiene lassù, sulle

mercoledì 2 novembre 2016

King Crimson - Islands, 1971

Più che una band i Crimson sono stati una casa discografica, un'etichetta, una bottega di sperimentazione, "un modo di fare le cose" come ebbe a dire Robert Fripp.
Se Lizard (1970) aveva spazzato ogni certezza dopo il primo dittico di album, questo Islands a fine 1971 rimescolò ulteriormente le carte, lasciando intendere che nulla nella storia del marchio KC sarebbe stato prevedibile e che la bandiera del progredire sempre, senza compromessi sarebbe stata seguita fedelmente ignoran-

sabato 29 ottobre 2016

King Crimson - Lizard, 1970

La storia si ripete: ancora un disco che vede avvicendarsi musicisti di transizione, destinati ad andarsene tanto in fretta quanto rapidamente erano arrivati. La "porta girevole" del palazzo di Re Robert Fripp (curiosamente un'espressione che verrà usata da un altro Robert, Smith, dei Cure) non smette mai di girare per dare spazio a talenti sempre nuovi, facendo dei Crimson un'incarnazione proteiforme della visione assoluta e senza compromessi di un uomo solo, al punto di tenere a battesi-

venerdì 28 ottobre 2016

King Crimson - In the wake of Poseidon, 1970

Chi intese sminuire il valore di questo disco accusandolo di essere un assemblaggio degli scarti del precedente, seminale In the court of the Crimson King, risalente a sei mesi prima, in realtà finì per rivolgergli un involontario complimento; sempre che quest'opinabile accusa fosse fondata. Un ideale lato-B dell'album d'esordio? Ad avercene, di questi tempi, di dischi del genere!
Pictures of a city è la brutta copia di 21st century schizoid man? Bene! Cadence and cascade ripete simmetricamente il rallen-

domenica 16 ottobre 2016

U2 - The Joshua Tree, 1987

Quando gli U2 erano gli U2. Un disco leggendario, uno di quelli che definiscono una carriera; e non solo in virtù di un trittico di apertura che rimane negli annali del pop rock ma anche di una compattezza stilistica splendida, di un sound corposo, epico eppure introspettivo - con nientemeno che Brian Eno e Daniel Lanois come numi tutelari proprio come nel precedente The Unforgettable Fire - e di una produzione impeccabile grazie al missaggio di Steve Lillywhite. The Joshua

sabato 7 maggio 2016

Ozric Tentacles - Erpland, 1990

Space rock. Rock strumentale. Progressive. Elettronica. Rock psichedelico. Fusion. World music. Dub. Reggae. New Age. Hard Rock. Techno. Psytrance. L'elenco dei generi che la musica degli Ozric Tentacles tocca nelle sue cavalcate e nelle sue spirali sonore potrebbe essere ancora più lungo. Emblema della musica indipendente che si distribuiva da sé, su audiocassette coi titoli scritti a pennarello negli anni '80 nei rave semiclandestini, la band inglese del Somerset ha raggiunto lo

giovedì 28 aprile 2016

King Crimson - Discipline, 1981

Il Re Cremisi era sempre rimasto sul proprio trono cambiando pelle tante volte, fino alla sua ultima formazione-incarnazione. In un certo senso i King Crimson non erano mai esistiti come band: erano una sorta di composto chimico altamente volatile e instabile, il cui unico elemento fisso era Robert Fripp, cervello e cuore, con il suo estro controllato e razionale, a tratti ossessivo e sempre dittatoriale, le sue sperimentazioni chitarristiche senza limiti, la sua riserva-

sabato 30 gennaio 2016

Pink Floyd - The Dark Side of the Moon, 1973

Quello in esame è il classico disco del quale è terribilmente difficile parlare senza finire per dire banalità e riproporre minestre riscaldate. Sono stati davvero versati fiumi di inchiostro (perché al tempo si trattava di vero inchiostro) e, in seguito, digitati milioni di caratteri per celebrare il capolavoro di uno dei gruppi simbolo degli anni Settanta, nonché - per lungo tempo - disco più venduto della storia della musica, primato strappato poi da Thriller di Michael Jackson; del

mercoledì 27 gennaio 2016

Depeche Mode - Violator, 1990

Il synth-pop ha dominato gli anni '80 e i Depeche Mode ne sono stati gli indiscussi maestri. A decennio chiuso, nel 1990, quando altri gruppi migravano altrove o si avviavano all'estinzione, la band del tormentato Dave Gahan e del folletto Martin Gore, autore di testi e musiche, approdava invece al suo lavoro più compiuto e al suo disco dal maggior riscontro commerciale, apoteosi di una vena creativa solo a prima vista leggera: Violator. Ritornelli micidiali, sintetizzatori

lunedì 25 gennaio 2016

Tuxedomoon - Half mute / Scream with a view, 1980

Ecco un'opera che sfida il gusto e il senso dell'estetica musicale del grande pubblico del suo tempo (registrato nel 1979 e uscito l'anno successivo) e ancor più di quello odierno. Un disco che la maggior parte dei ragazzi degli anni Duemiladieci non solo non riuscirebbe ad amare ma neppure a tollerare, essendo cresciuta nel deserto postnucleare della morte della musica, immolata in nome del puro canto, dall'hip-hop agli applauditissimi strilloni dei

domenica 24 gennaio 2016

Gentle Giant - Octopus, 1972

Parliamoci chiaro: questa è musica di un altro pianeta, in tutti i sensi. Ai margini dello stesso coevo progressive rock, estranea alle classifiche non solo di oggi ma anche del suo tempo, sideralmente aliena rispetto al moderno piattume e al moderno concetto di cosa sia la "musica", arditissima nelle ambizioni e nelle costruzioni sonore, ritmiche, melodiche. Musica cerebrale? Pretenziosa? Forse. Ma quanti gruppi sono capaci di mettere in gioco (suonandoli per davvero) tutti gli

sabato 23 gennaio 2016

The Cure - Disintegration, 1989

In un episodio di South Park Kyle definisce Disintegration "il miglior album di tutti i tempi". Sparata eccessiva o meno, è indubbio che si tratta del capolavoro indiscusso dell'arte e dell'ispirazione malinconica, lirica e struggente di Robert Smith, nonché uno dei quattro o cinque dischi fondamentali del decennio '80. Secondo atto di una trilogia dark e a tratti nichilista iniziata con Pornography (1982), l'opera gioca con le immagini dalla copertina, in cui l'artista

giovedì 21 gennaio 2016

Simple Minds - New Gold Dream, 1982

Forse nella storia di ogni rock band esiste un momento magico, una strana congiunzione astrale che porta le menti dei suoi componenti - anche quando sono menti semplici - a trovare la giusta alchimia per comporre un capolavoro destinato a restare immortale negli anni. A dire il vero ad alcune band questo non è mai riuscito, ma ai Simple Minds sicuramente sì, almeno una volta e fragorosamente, consentendo loro di lasciare il segno nel cuore di milioni di

lunedì 18 gennaio 2016

King Crimson - In the court of the Crimson King, 1969

Qualcuno ha detto che se il pop racconta che va tutto bene e ha la funzione di puro divertissement, di diversione rispetto ai problemi, cioè ci invita a guardare da un'altra parte e a rilassarci, il rock fa l'esatto opposto, punta il dito contro le innumerevoli storture della realtà contemporanea, svolgendo un ruolo non disprezzabile nel nutrire la nostra mente sempre più affamata di verità e bellezza - che sono poi la medesima cosa.
Naturalmente non è solo il rock a farlo: anche la buona letteratura e il buon